Comunicato Stampa - Ragusa 20 luglio 2006


Ragusa 20 luglio 2006

Nuove ombre di dubbio e perplessit� si allungano sul Cpt di viale Napoleone Colajanni.
Dai giornali del 18 Luglio abbiamo appreso che una migrante marocchina detenuta nel �Centro di Permanenza Temporanea� sia fuggita.
�L�episodio risale a due-tre giorni fa, ma solo ieri � trapelato� recita l�articolo, facendoci rabbrividire di fronte all�ennesima vicenda poco chiara consumatasi dietro le grate e le siepi che cercano di nascondere anche alla vista questa struttura e le sue prigioniere.
Come poco chiaro � il fatto del perch� una notizia del genere debba essere tenuta segreta per due � tre giorni, oppure come n� �l�indagine interna� n� �nessuno� sia riuscito a capire e a spiegarsi come ci� sia potuto accadere.(Continua...)

A prescindere dal fatto, che tale episodio ci risulta non essere una grande novit�, ci chiediamo sommessamente: �ma se le donne migranti stanno cos� bene l� dentro perch� fuggono?.� Da chi fuggono?. Da cosa fuggono?
Ci risulta che si scappa da �galere o similari� e non da luoghi dove vengono rispettati i diritti, dove vieni confortato dopo avere rischiato la vita, dove vieni curato se hai qualche problema di salute.
Ma probabilmente tale pensiero � talmente banale da non essere neanche considerato.
Pochi giorni fa il centro � stato oggetto dell� ispezione della Commissione Europea contro le torture, che ha �ha preso atto con soddisfazione delle condizioni delle donne�.
Abbiamo appreso con piacere anche che sembra siano state tolte le telecamere poste nelle camerate dove dormono le donne.
La presenza di tali telecamere era da noi stata pi� volte denunciata, ma le risposte che venivano date dai gestori del Centro erano �che non erano attive�. Solo il vero ed unico bliz a sorpresa effettuato da Giusto Catania ha confermato quanto da noi detto.
Una notizia che ci fa sicuramente piacere, ma che non placa la nostra indignazione di fronte alla politica d�accoglienza ereditata dal precedente governo e che quello attuale sembri non cos� celere nel porvi rimedio. Soprattutto ci auguriamo che chi si � fatto la campagna elettorale su tale argomento con �dichiarazioni cos� nette, come quelle da noi riportate, oggi voglia porvi rimedio.
In caso contrario dichiari apertamente di avere, in maniera azzardata e senza alcuna realt� dei fatti usato soltanto parole. Ed abbia quantomeno l�umilt� di chiedere scusa ai suoi elettori che oggi lo vedono seduto su una poltrona.
Da oltre un anno continuiamo a monitorare il cpt della nostra citt�, da oltre un anno chiediamo che queste strutture vengano chiuse, e non � umanizzate� o �superate�.
I cpt rappresentano una vergogna per ogni paese che si dice civile, solidale ed accogliente.
E� una vergogna che all�interno dei cpt siano trattenute richiedenti asilo, come le migranti sbarcate a Randello e Pozzallo nel Giugno 2005 e detenute all�interno del cpt nell�agosto 2005 che solo l�intervento del movimento antirazzista, in occasione della visita di una parlamentare, ha permesso a queste immigrate di veder riconosciuto il proprio diritto d�asilo.
E� una vergogna vedere questi migranti versare per giorni in condizioni disumane nel cpt di Lampedusa quando � pieno da scoppiare; � una vergogna vedere persone che fuggono da fame, miseria e guerra venire trattenute anche fino a due mesi senza aver commesso alcun reato, se non un infrazione amministrativa.
E� una vergogna che una di queste galere etniche sia sorta anche a Ragusa e che ci siano stati numerosi casi oscuri, dalla cittadina cinese con regolare permesso alla sua connazionale giunta a Ragusa con i segni delle percosse inflittegli dalla Polizia a Teramo e poi scomparsa dall�Ospedale ibleo.
E� ancora � una vergogna ci� che hanno riportato gli stessi medici del cpt in un esposto ; � una vergogna ci� che � accaduto a Christiana, morte di meningite appena 3 mesi dopo la sua detenzione nel cpt, durante la quale piuttosto aveva sempre lamentato forti dolori all�orecchio, fin dal momento dello sbarco.
Ma il fatto che certamente ci scandalizza in assoluto pi� di tutti � che tali episodi, che sono stati anche oggetto di esposti alla Procura fin dal giugno 2005 non se ne hanno notizie.
Nessuna risposta dagli Organi competenti. Certo la giustizia avr� pure i suoi tempi, ma ci sembra strano che relativamente a questo argomento non si pensi di dare una certa priorit� ai fatti. Riteniamo che la cittadinanza iblea, visto che si ritrova tale struttura ed � costretta a conviverci, abbia diritto di conoscere i fatti, nel bene e nel male.
Fethia aspetta risposte, anche noi.
Di fronte a questi episodi, non possiamo non indignarci e non porci legittimi dubbi e domande.
Continueremo a chiedere la chiusura immediata di tutti i cpt, l�abolizione della legge Bossi-Fini ma senza tornare alla Turco-Napolitano, il pensare ad una nuova politica d�accoglienza contro la cosiddetta accoglienza fatta di galere etniche, deportazioni di massa, naufragi nel mediterraneo, di botte e pestaggi o psicofarmaci nel cibo.

Il Collettivo Migranti di Catania e Ragusa
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Articolo tratto da: RAS - Rete Antirazzista Siciliana - http://rasweb.altervista.org
URL di riferimento: http://rasweb.altervista.org/index.php?mod=read&id=1153906910